domenica 7 dicembre 2014

Le municipalizzate: Carminati figlio della Thatcher



Le aziende municipalizzate si trasformarono in aziende nel 1992, gli allora governi in carica  per essere in linea con quello che veniva elaborato a Maastricht mutarono la natura di queste società che fino ad allora erano sotto il totale controllo dei comuni e non avevano finalità di lucro. Nel 1997 il dispositivo venne perfezionato tali aziende divennero società per azioni quotate in borsa, con la nascita di una pletora di consigli di amministrazione e un buon numero di manager e dirigenti ottimamente retribuiti. Da quel momento sono iniziati i guai delle municipalizzate fino alla triste cronaca di questi giorni. Cosa c'entra Carminati con Margaret Thatcher? Nel corso degli anni 80' l'attività di pressione svolta dai grandi gruppi d'interesse viene in qualche modo legalizzata sia in Gran Bretagna che negli Stati Uniti rendendo esplicito il lobbismo, certo i metodi di Carminati&co sono molto più rudi e spiccioli ma la sostanza non si discosta di molto da quella anglosassone.La metamorfosi delle società pubbliche ha inizio negli anni 80'. I conservatori britannici ne sono stati i pionieri. D'allora una serie di dispositivi sono stati attivati per applicare nel settore pubblico il principio di efficenza caro ai consulenti delle società di auditing a cui si rivolgevano i governi. Nel 1988 un rapporto al Primo ministro britannico lanciò l'operazione ambiziosa e sistematica del next steps, che considerava l'amministrazione pubblica come un insieme di unita' di produzione o agenzie dotate della propria autonomia, che perseguitavano obiettivi particolari e obedivano ad indicatori di prestazione. Per migliorare la qualità del servizio pubblico, erano disponibili diverse opzioni: la privatizzazione, l'esternalizzazione verso il privato o l'autonomizzazione delle agenzie. Nell'ultimo caso si trattava di scorporare un servizio pubblico assai unificato e normalizzato in tante unità decentralizzate che rispondessero all'unità di tutela. La funzione pubblica britannica è stata farzionata progressivamente in qualcosa come 110 agenzie autonome che raggruppava l'80% degli agenti pubblici. Ogni agenzia è diretta da un responsabile reclutati in base alla sua competenza manageriale e pagato a seconda delle sue prestazioni. Dotato di un potere autonomo egli è un libero di esternalizzare i servizi quando ritenga che sia la soluzione più efficente.
La Gran Bretagna di Tony Blair ha proseguito nella direzione del thatcherismo. La private Finance Initiative, permette alle imprese del settore privato di finanziare e di gestire i servizi pubblici dell'istruzione, della sanità e della previdenza. Il contratto dà al settore privato la possibilità di gestire un servizio per lungo periodo in cambio del finanziamento delle infrastrutture e della loro manutenzione. Ma le imprese private non forniscono un servizio necessariamente un servizio di qualità equivalente e lo Stato è costretto a partecipare alle spese sovvenzionando le imprese private. Un programma di ristrutturazione del settore pubblico è stato approvato anche in Canada a partire dal 1988, cosi come in Australia, Nuova Zelanda, Danimarca e Svezia. In Francia, nel 1991, il socialista Michel Rocard cercò di favorire un orientamento di questo tipo. Nel 1992 fece pubblicare la carta dei servizi e introdusse la logica manageriale tramite la creazione dei centri di responsabilità nei centri decentrati dello stato, centri che con la loro tutela varebbero dovuto creare progetti di servizio. In Francia questo progetto incontro molte resistenze, poichè il settore pubblico è considerato un produttore di servizi forniti a una clientela.
Il nuovo modello di governo ha guadagnato terreno in molti paesi. I temi e i termini della "buona govenance" e della "buona prassi" sono i mantra dell'azione governativa. Le istituzioni internazionali come l'ocse, moltiplicando a parire dagli anni Novanta le raccomandazioni di riforma della regolamentazione e di apertura dei servizi pubblici alla concorrenza, attraverso le attività consacrate al amamgement pubblico cosa che fece anche la commisione europea  con il suo libro bianco sulla governace europea. La riforma dell'amministrazione pubblica partecipa della globalizzazione delle forme dell'arte di governare.Dappertutto, quale che sia la situazione locale, sono auspicati gli stessi metodi e si usa un lessico uniforme. La riforma generale dello Stato  secondoi principi del settore privato si presenta come ideologicamente neutra. Essa non mira che all'efficenza o all'ottimizzazione delle risorse utilizzate. Si tratta di una razionalita' estremamente pregante e tanto più potente quanto meno incontra critiche ed opposizioni. La nuova gestione pubblica, se universalmente accetata agisce molto più efficacemente di qualunque discorso radicale, indebolendo le resistenze etiche e politiche nei settori pubblico e associativo. Con un lessico ed una razionalità che racchiude e si diffonde una concezione utilitaristica dell'uomo che non risparmia alcun amibito di attività. IL funzionario è un agente che reagisce soltanto agli incentivi materiali. I codici d' onore dei mestieri, le identità professionali, i valori collettivi, il senso del dovere e dell'interesse generale che animano un certo numero di agenti pubblici dando senso al loro impegno deliberatamente ignorati. E' in atto un opera formidabile di svalutazione del senso dell'azione pubblica e dell'operato degli agenti pubblici: solo le ragioni più interessate della condotta, solo gli incentivi pecuniari che dovrebbero orientarla sono considerati  pertinenti. Ospedali, scuole, università, tribunali, aziende di trasporto pubblico e servizi di pubblica utilità sono considerati tutte come imprese legate agli stessi strumenti e alle stesse categorie. Tutto viene ricondotto alla logica contabile e alla cultura del risultato, slegando la condotta pubblica dai criteri etici e politici.

giovedì 4 dicembre 2014

un esempio di modello di sviluppo dominante



Non so quanti hanno sentito parlare del fracking shale?
E' il gas che viene estratto in profondità in alcuni stati d'america, ha costi ambientali elevatissimi. Infatti prevede l'utilizzo di massicce dosi di acqua, per rompere le roccie contenenti il gas. Negli ultimi anni il massiccio ricorso a questa nuova fonte energetica da parte delle compagnie americane ha attratto migliaia di lavoratori da ogni parte d'america. Infatti pare che nel nord dakota ( uno degli stati dove avviene maggiormente questo tipo di estrazione) si siano riversati molti lavoratori americani che avevano perso il lavoro dopo il crak della lehman brothers. Oggi solo dopo pochi anni il settore cominicia a vacillare. Il crollo della domanda mondiale di petrolio e gas in seguito al rallentamento dell'economia globale, sta mettendo in seria difficoltà le compagnie protagoniste di questa nuova miniera d'oro del paese "dall'immense opportunita'". Sembra che molte di queste società abbiano emesso tanti bond, che visto il crollo del settore possono diventare  carta straccia, facendo esplodere una pericolosa bolla finanziaria dalle conseguenze devastanti sia per i lavoratori del settore che per i risparmiatori. Quale lezione si trae da questa vicenda? Che il modello economico in cui siamo immersi è privo di qualsiasi logica, senza nessuna praspettiva di medio e lungo termine, sconvolge le vite delle persone, che vengono travolte da questi eventi. Un modello che produce squilibri sociali enormi e costi ambientali incalcolabili.

mercoledì 3 dicembre 2014

presentazione 9 novembre presso la casa della sinistra a Roma

https://www.youtube.com/watch?v=ME9BaAtoFio&list=UUEFJO-0X3AWN-voUVK_h4zQ
https://www.youtube.com/watch?v=uJbMJxxAUL4

intervista a Libera diretta 14 luglio 2014

Le palle di Weidmann che girano e gli idioti euresti che brindano ai tassi ai minimi

I tassi d'interesse sui i nostri titoli di stato scendono finalmente sotto il 2%, c'è chi cominicerà a dire che alla fine i sacrifici fatti avevano un senso e che l'eurozona è destinata ad avere un futuro radioso una volta superata la tempesta. Porelli, l'insipienza macroecnomica di certi analisti non va neanche commentata, ma bisogna farlo perchè protrebbe influenzare pesantemente le menti inconsapevoli.
Lo spread scende perchè la Bce sembra aver deciso d'intervenire nell'acquisto dei titoli di stato dei paesi della periferia europea. In realtà la Banca Centrale fa quello che fanno normalmente la Fed (Banca Centrale americana), la Banca Centrale giapponese ed inglese, compra direttamente i titoli di stato, dando nessuna possibilità alla speculazione finanziaria di lucrare sui tassi d'interesse. Un dato per capire quello di cui stiamo parlando: il tesoro giapponese vende i propri titoli di stato ad un tasso d'interesse del 1% avendo un debito pubblico di oltre il 200% del pil, perchè la sua banca centrale aggiusta il livello di domanda comprando direttaemnte i titoli emessi. Questo in Europa fino ad oggi non era possibile, poiche' gli stati dell'eurozona dovevano, secondo i trattati europei, andare a finanziarsi sui mercati. La politica della Bce favoriva indirettamente la Germania, benificiando del rischio insolvenza che colpiva i paesi della periferia europea, i titoli di stato tedeschi erano l'approdo sicuro per chi volesse tutelare i propri investimenti anche con interessi zero. Ora non sarà più cosi, lo scudo dell'armata Bce rende credibili i titoli dei paesi del sud europa. Gli investitori istituzionali e i grandi fondi d'investimento si dirigeranno verso i titoli di quest'ultimi. Sapendo che i mercati azionari stanno tirando il fiato dopo aver corso a più non posso in questi ultimi anni, i grandi investitori cercano investimenti certi, la liquidità non manca, manca la messa in sicurezza di tutto questo denaro e Draghi gliela offre. Be' in tutto questo Weidmann che c'entra? adesso con investimenti sicuri al 1, 50 e al 2% se foste degli investitori acquistereste titoli di stato con interessi a zero? Questo il falco tedesco lo sa e apposta si oppone in tutte le maniere all'intervento diretto della Bce. La Germania è un paese che presenta molte più fragilità di quello che si immaginano. Ha assoluta necessità di finanziarsi a tassi agevolati. I tedeschi hanno diversi problemi nel computo del debito pubblico e presentano una crescita piuttosto preoccupante nel debito privato, dopo aver compresso forzatamente la domanda interna in questi anni.http://www.manager-magazin.de/finanzen/artikel/strafzinsen-auf-sparbuch-bald-normal-wer-spart-wird-bestraft-a-1000615.html 
L'economia tedesca rallenta poichè ha segato il ramo su cui era seduta, cioè i famosi PIIGS, imponendo a quest'ultimi un' assurda e inutile politica di rigore.
Alla luce di ciò è francamente improbabile che la Germania accetti alla lunga una situazione del genere, visto che l'Europa non è un entità politica concepita per veicolare meccanismi solidaristici tra i vari stati che la compongono, ma un luogo per determinare una concorrenza verso il basso dei salari e dei diritti. Inoltre tassi d'interessi bassi non determineranno un aumento degli investimenti ed è quindi altamente improbabile una vigorosa ripresa economica. Chi ha i capitali per poter investire non lo fa perchè sa che siamo immersi in una crisi di domanda, che determina una pesante deflazione e rimanderà l'investimento a tempi migliori. Per avere la certezza che i denari emessi entrino nel ciclo economico reale c'è bisogno che lo stato li spenda direttamente finanziando il suo fabbisogno (spesa pubblica) come ha giustamente osservato quest'estate sul sole24ore "il compagno" Luigi Zingales, ma per fare ciò deve rompere con i trattati europei. In realtà come predisse P.Krugman nel 1998, la Bce sta intervenendo troppo tardi e l'area euro è destinata a deflagrare.

martedì 2 dicembre 2014

Per quelli che coltivano ancora speranze

L'uscita di Draghi sulla necessità di tagliare i salari per salvare l'euro toglie gli ultimi dubbi a quelli che pensavano che l'euro potesse ancora salvarsi, basta riscrivere i trattati. Cosi purtroppo non è l'euro è parte integrante del processo d'integrazione europea, fatto di liberismo e di cambio rigido. Un aumento dei salari e dell'occupazione comporterebbe un aumento dell'inflazione cosa che va contro i trattati europei che esigono un inflazione del 2%. Draghi sa benissimo che per riportare in equilibrio la bilancia commerciale dei paesi in deficit è necessaria una compressione dei salari dei lavoratori, visto che la leva monetaria (svalutando) non puo essere utilizzata. Il meccanismo è stato ben congeniato fin dall'inzio, attraverso l'introduzione di una serie di parametri che rendessero impossibile qualsiasi politica economica alternativa e soprattutto qualsiasi agiustamento di prezzo. Ergo è impossibile immaginare una alternativa economica mantenedo l'euro. Questo purtroppo a sinistra si fatica ancora a comprendere. Il tempo passa l'eurozona diventa sempre più insostenibile e il rischio che il break up (rottura dell'eurozona) venga gestito da una destra liberista si fa sempre più concreto.
presentazione  "l'europa tradita dall'euro-liberismo"npresso la casa della sinistra di testaccio 9 novembre 2014